Ci sono esche che entrano
nella storia, vengono copiate, vengono modificate, vengono
ridisegnate, ma alla fine non tramontano mai e restano un’arma
vincente in tutte le cassette porta esche dei pescatori di tutto il
mondo.
La tipologia di esche di cui andiamo a parlare è una delle
più sottovalutate dai bassman italiani, mentre oltre oceano è
amatissima e in certe condizioni un vero must…stiamo parlando del
Lipless crankbait.
Quando durante le mie
lezioni di pesca parlo di questo artificiale, spesso vedo facce
curiose e sospette da parte degli angler italiani che non capiscono
come io riponga così tanta fiducia in un’esca così strana e
spesso anche non semplicissima da utilizzare. Io rispondo che mi ha
risolto talmente tante giornate che me ne sono innamorato e non
riesco più a farne a meno.
Ma com’è fatto il
Lipless? Come va recuperato? Quando e come usarlo?
Andiamo per gradi, il
lipless è un crankbait dalla forma ovoidale appuntita agli apici, ma
con la caratteristica di essere privo di paletta. L’anello lega
filo è posto sulla schiena dell’artificiale. Con recupero costante
e veloce emana tantissime vibrazioni con un movimento molto stretto e
nervoso, che richiama i predatori anche da lunghe distanze. Mano a
mano che rallentiamo il recupero l’esca perde efficacia e se
lasciato fermo semplicemente affonda senza emettere nessun movimento.
La forma permette lanci lunghissimi e quindi coprire tanta acqua,
inoltre cambiando la velocità di recupero ci permette di sondare
tutti gli strati d’acqua, insomma come può mancare un’esca con
questo potenziale nel nostro arsenale? Una caratteristica
fondamentale del lipless è il “suono” emesso. Infatti buona
parte delle ditte che producono quest’esca, utilizzano rattling
interni per richiamare i pesci da lunga distanza e dare a questo
prodotto un tocco decisamente particolare. Negli ultimi anni, visto
la crescente pressione di pesca, si iniziano a vedere alcune
tipologie “silent”cioè prive di “sonagli” interni, in certi
casi possono avere ottimi utilizzi ma senza dubbio il Lipless
classico ha rattling interni ed anche decisamente rumorosi.
Il lipless ha un potere
catturante enorme, ma rende al massimo in determinate condizioni :
- Presenza di cover o strutture sommersi, gli erbai in particolare sono una cover perfetta.
- Presenza di vento con conseguente increspatura della superficie dell’acqua
- Medio/bassa profondità dell’acqua
- Presenza di pesce foraggio imbrancato o presenza di scuole di bass
- Autunno e primavera sono le stagioni ideali, ma anche i primi giorni d’inverno.
Queste condizioni sono un
buon segnale che il lipless crank può regalarci grandi
soddisfazioni, quindi sfruttiamole con attenzione.
La presenza di erbai
sommersi è una condizione fantastica, infatti il bass adora sostare
nascosto tra essi in attesa che un branco di pesce foraggio decida di
passare da quelle parti…pronto per sferrare l’agguato, il bass è
molto attento a qualsiasi cosa gli passa sopra la testa o in mezzo
all’erba. Il Lipless è il numero uno in questo, la sua forma
affusolata gli permette di passare agevolmente tra i fili d’erba e
con le sue vibrazioni accentuate rendere la propria presenza ben nota
a tutti. Inoltre gli erbai sono una calamita per il pesce foraggio di
cui il bass si nutre, tanto ossigeno e presenza di cibo abbondante
sono le chiavi di questo ecosistema.
Erba e zone ricche di
vegetazione sommersa sono senza dubbio le cover migliori per una
maggiore efficacia del lipless, ma ci sono altre situazioni dove può
essere letale. Sulle sassaie il rumore emesso richiama i pesci da
lunghissima distanza, condizioni che in acqua velata o torbida
possono fare la differenza. Anche qui i lanci lunghi sono decisivi,
più acqua si copre più e più è facile incocciare in un qualche
torello verde in agguato.
Non dimentichiamo le
lunghe spianate ricche di sassi e ciottoli e le punte che degradano
lentamente, soprattutto se c’è erba nei paraggi.
Il Iipless è un’esca
fantastica anche durante i fronti freddi e in tutte quelle condizioni
in cui il bass è molto apatico e non ha nessuna intenzione di
cibarsi e quindi l’unica maniera per catturarlo è giocare sul
proprio istinto di predatore. Il suono e le vibrazioni strette sono
perfette soprattutto se ripetiamo diversi lanci nella stessa zona di
pesca.
Parliamo di recuperi : il
recupero del lipless è abbastanza semplice, effettivamente il nostro
artificiale pazzo fa tutto da solo…il recupero costante e “allegro”
è il più classico ma ci sono alcune varianti che possono cambiare
molte cose. Se le cover sommerse sono ancora “giovani” i problemi
sono pochi, ma quando le cover e gli erbai in particolare iniziano a
salire, ecco che inizierete a capire che così semplice non è.
Infatti con un recupero costante il lipless crank tenderà ad
incagliarsi spesso con perdita della sua efficacia, ecco che dobbiamo
trovare una soluzione. Il trucco è quello di “strappare” ( gli
americani lo chiamano “ripping” ) letteralmente l’erba dopo
aver incagliato e riprendere il recupero immediatamente. Questa
manovra donerà all’artificiale un movimento guizzante e “pazzo”
che aggiunto allo stretto legame con la cover lo renderà
irresistibile ai bass presenti al suo interno.
Sconsiglio l’utilizzo
del lipless quando l’erba è troppo alta, in questo caso gli
incagli sono veramente troppi e non permette nessun movimento
adescante, ma se l’erbaio è molto esteso possiamo aggirarlo e
coprire i bordi di esso con lanci da diverse angolazioni.
Infine un recupero veramente interessante col freddo è senza dubbio quello in gergo chiamato "yoyo". Consiste nell'effettuare un recupero a saliscendi con qualche pausa per far affondare l'artificiale sul fondo per poi richiamarlo violentemente e cercare una mangiata di reazione.
Questo recupero mi ha regalato alcune delle più belle catture in acqua fredda.
Infine un recupero veramente interessante col freddo è senza dubbio quello in gergo chiamato "yoyo". Consiste nell'effettuare un recupero a saliscendi con qualche pausa per far affondare l'artificiale sul fondo per poi richiamarlo violentemente e cercare una mangiata di reazione.
Questo recupero mi ha regalato alcune delle più belle catture in acqua fredda.
Vediamo ora ai modelli e
all’attrezzatura da utilizza per una perfetta efficacia :
Non possiamo non parlare
di lipless senza parlare di Rat L Trap, questa ditta è colei che ha
inventato letteralmente questa artificiale e lo ha reso popolare in
tutto il mondo. Per rendere l’idea… quando i nostri “mentori”
di oltreoceano parlano di lipless crankbait parlano di Rat l Trap, la
parola lipless non è quasi mai nominata sulle riviste ma neppure nel
linguaggio comune, il termine di riferimento per questo artificiale è
semplicemente Rat L Trap. Le caratteristiche di questa marca è il
suono molto intenso e le vibrazioni veramente incredibili. I colori
sono veramente tanti, per imitare qualsiasi foraggio del bass, i miei
colori preferiti sono le tonalità shad, gambero e chartreuse, 3
colori che coprono tutte le tipologie di acque presenti ma vi
garantisco che c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Un altro prodotto molto
interessante è il Rock N Vibe dell'IMA, le caratteristiche di questo
lipless sono la quasi totale assenza di rattling interni, la forma
decisamente accattivante e un'estetica fantastica.
Infine non possiamo non
parlare di Livingston lures e il suo Pro Ripper, questo liplles
dotato di un chip interno che imita il suono del pesce foraggio di
cui il bass si nutre permette di catturare anche il pesce più
smaliziato e apatico.
Per quanto riguarda canne
e mulinelli dobbiamo fare una piccola scelta. Se peschiamo in
presenza di cover non molto alte, che non permettono il famoso
“ripping” di cui parlavamo prima la classica canna da crankbait è
perfetta, quindi azione medium, lunghezza 7 piedi o più ( maggiore è
la lunghezza maggiore è la gittata ) potenza dai 3/4 oz in su e un
buon mulinello a recupero medio veloce, 6,2 : 1 lo ritengo perfetto.
Personalmente uso la nuova serie Palms Molla All Arounder, mulinelli
Abu Revo e filo rigorosamente fluorocarbon della serie Shooter della
Sunline nel diametro di 12 lbs. Se invece devo rippare l’erba il
discorso cambia, qui abbiamo bisogno di una canna più rapida come la
Palms Molla Cover Capture per strappare l’esca dall’erbaio, In
questo caso dovremo aumentare il diametro del filo anche a 14 lbs,
questo permetterà di essere molto più efficaci nella nostra tecnica
di pesca.
Bene mi sembra di avervi
dato una idea di come utilizzare questo poco conosciuta ma magnifica
esca…non temete e usatelo come un’arma a vostro favore nei
momenti dove rende al massimo! In bocca al bass!
Get
your fish on.
Luca
Quintavalla
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