martedì 4 ottobre 2016

PESCA TV SKY 236 - TORNA SOS BASS FISHING 2





OGNI MARTEDI ALLE 21,30 TORNA S.O.S. BASSFISHING!!!




Vittoria e big bass al Madunina Championship by Bass Clan

Fantastica giornata in quel di Monzoro durante il circuito Madunina Championship by Bass Clan.

Dopo la vittoria con big bass della gara precedente al Pianeta Verde sono riuscito a bissare la prova e a portare in pesatura 4 bellissimi bass con per un peso di circa 6,8 kg.





Pattern vincente crank, jerk e topwater by Livingston Lures con pesci molto vicini alla riva a caccia di gamberi e pesce foraggio.

Il cielo nuvoloso e una pioggia leggera mi hanno fatto intendere che il pesce era molto attivo vicino alla sponda e gli esemplari di taglia piccola sostavano molto esterni quindi mi sono disinteressato di loro e mi sono concentrato sui big. 

Il nuovo howeller della Livingston Lures mi ha regalato il big di giornata di circa 2,3 kg!

Alla prossima!

domenica 21 agosto 2016

Bass fishing - Jig 2.0


Negli ultimi anni il jig è diventato un'arma molto ambita tra gli angler italiani, sempre più presente nella tackle box di tutti i bassmen da nord a sud, al contrario, tempo addietro, era un'esca poco utilizzata e molto dedicata esclusivamente alla ricerca dei big bass.
Si montava il jig ( spesso senza trailer...) quando si doveva prendere un pesce grosso e veramente pochi angler lo utilizzavano con convinzione, fiducia e al meglio delle proprie possiblità
Tutto questa diffidenza ne faceva un'esca poco utlizzata che spesso lasciava spazio a tecniche più comuni come texas rig o a jighead.



Cosa è cambiato in questi anni quindi per far diventare il jig una della esche più popolari in assoluto? Io credo che la risposta stia per buona parte nella dimensione di quest'esca che ogni anno è diventata sempre più ridotta fino ad arrivare ai micro jig attuali che risultano alcune delle esche più vendute.
In pochi anni le azienda hanno ristretto e non di poco le dimensioni dei jig rendedoli molto più cartturanti anche su pesci di piccole dimensioni e questo ha reso la pesca a jig più divertente e di più facile utilizzo per tutti.

Si dimentica spesso che i nostri amici americani ritengono il jig un’esca fondamentale per la ricerca del pesce di taglia, molti professionisti hanno vinto diverse competizioni con il jig, diffondendo le potenzialità di quest’esca nel mondo.
Le dimensioni medie utilizzati dagli angler d'oltre oceano sono decisamente più elevate delle “nostre”, spazi più ampi e maggiore competizione alimentare spesso ne fanno un'esca dedicata appunto alle prede di grandi dimensioni.



Ho iniziato ad usare con continuità e fiducia il Jig leggendo alcuni articoli pubblicati sulle maggiori riviste del settore italiane e estere diversi anni fa, incuriosito da foto con bass fantastici catturati proprio con questa esca. Le prime uscite sono state veramente tragiche, non capivo come utilizzarlo, in che modo, se mettere il trailer o no, che tipo di trailer montare, poi piano piano ho iniziato ad usarlo scon empre più convinzione e sono arrivato addirittura ad usarlo per intere giornate di pesca... i risultati, come potete capire, non si sono fatti attendere!
Ora a diversi anni di distanza il jig è una delle mie esche preferite, un’arma letale che mi risolve giornate dure e mi regala spesso delle belle soddisfazioni con bass di qualità.



Ma cos’è il Jig?

Il Jig è semplicemente un amo, montato su una testa piombata a cui viene aggiunto un gonnellino in silicone o rubber.
Dalla testa piombata spuntano alcuni cilindretti che avranno una funzione antialga durante la pesca per evitare fastidiosi incagli.
La testa in piombo o tungsteno può avere diverse forme, dal football al classico proiettile o addirittura flat.

Cosa lo rende così appetibile al Bass?

Per prima cosa il jig è un’esca compatta, può essere fatta lavorare sia a stretto contatto con il fondo che a mezz’acqua e spesso anche all’interno di anfratti più o meno intricati. Viene quasi sempre abbinato ad un trailer (ne parleremo in seguito) per ricordare le sembianze di un gambero, un piccolo pesce o di molte prede di cui si nutre il centrarchide durante tutto l’arco dell’anno.
E’ un’esca molto versatile, e può essere fatta lavorare in tutta la colonna d’acqua quindi imita alla perfezione tutto quello di cui il bass si nutre per tutto l'arco dell'anno.


Dove usarlo:

Anche qui le opzioni sono molteplici,si può usare sulle sassaie,tra il canneto,a ridosso di ostacoli emergenti, sul fondo, a mezz’acqua, veramente ovunque, personalmente l’ho trovato letale per i big bass all’interno di grossi alberi sommersi e a grandi profondità in alternativa al finesse.

Bene, ora dopo una breve introduzione veniamo a come il jig si è evoluto e come cambiando il recupero del jig si può catturare pesce durante tutto l'anno.



Le tecniche più comuni per l’uso del Jig sono il pitching e il flipping ,seguite a ruote dallo swim jig tecnica che ci permette di recuperare il jg a mezz'acqua in maniera molto adescante.
Scegliere la grammatura giusta per le nostre esigenze e fondamentale, va adattata alle cover dove peschiamo senza lasciare nulla al caso.
Il peso dovrà inoltre essere in relazione alla profondità dell’acqua, un peso polivalente è sicuramente il 3/8 oz. poiché ci permette di sondare diversi tipi di fondali, ma restando sempre catturante e discreto.
Con l'aumento della profondità, aumenteremo proporzionalmente il peso del jig ( anche 1 oz.),per cercare mangiate di reazione in caduta o per sondare lunghi tratti di fondale.



Nella stagione fredda le piccole dimensioni ( 1/8 o ¼ oz.) fanno la differenza, poiché i pesci sono apatici e infreddoliti e preferiscono prede di piccole dimensioni
A inizio stagione nel pieno della pre frega i grossi jig di dimensioni più generose ( ½ Oz. o ¾ oz.) smuovono i big bass affamati, in estate se fatto lavorare tra cover intricate o recuperato in profondità a stretto contatto col fondo può regalare grosse sorprese e in autunno recuperato swimming jig ( recupero a saltelli a mezz’acqua sopra o attorno a zone di caccia ) imita perfettamente il foraggio che in quel periodo migra verso le zone di svernamento.

Ricordate che più il jig è pesante più velocemente scende e viceversa, ma più è leggero e meno riuscirà a infiltrarsi nelle zone più intricate, quindi scegliete il peso con attenzione e in base a fattori ben definititi.
La forma della testa è un'altro fatttore da tenere in considerazione, più è affusolata più è indicata per penetrare cover anche molto fitte, più è larga più è indicata per pescare sassaie o ostacoli di grandi dimensioni.



Ci sono diversi tipi di recupero per il Jig in base alle diverse condizioni di pesca e all’attività del Bass:
In caso di pesci apatici un ottimo approccio è quello di lanciare il nostro jig nel modo più silenzioso possibile e lo lasceremo immobile per qualche secondo,passati alcuni secondi lo scuoteremo in loco e lo lasceremo di nuovo fermo.
Ora inizieremo il recupero,facendo strisciare o saltellare la nostra esca sul fondo,sempre in maniera molto delicata e soprattutto lentissima.
L’abboccata spesso è impercettibile si vede solo il filo muoversi verso una certa direzione.

In caso di pesci attivi , appena il jig toccherà il fondo ( se lo toccherà… ) inizieremo un recupero a saltelli secchi e decisi di modo che l’esca si sollevi dal fondo di una ventina di centimetri invitando il Bass ad abboccate di reazione, puntando sul suo istinto predatorio.
Proseguiremo il recupero a saltelli fin sotto la barca/riva/belly boat

L’abboccata sarà secca e decisa,strappacanna direi, quindi state pronti a ferrare con decisone, oppure vedrete il filo sussultare e partire deciso lateralmente.
Attenzione, in caso di pesci attivi buona parte delle mangiate avverrà in caduta quindi occhio al filo e pronti a ferrare!
Questi sono i due recuperi più comuni,ma come sappiamo bene non c’è limite alla fantasia!
In presenza di piloni,reti,sassi ecc è consigliabile provare il jig a swimming,cioè lanciare la nostra esca e recuperarla a saliscendi a mezz’acqua e a ridosso di queste strutture creando un movimento invitante per i Bass sospesi in caccia.

Marche e modelli : Non ho tantissimi jig o marche specifiche “preferite”, affidabilità e dettagli sono le carettaeristihe che seguo con attenzione.
Nei jig di volume importante guardo dimensioni dell'amo e compattezza dello skirt, di solito uso NetBait, il Paca Jig per pescare nelle cover e il Paca Bug per pescare tra i sassi.
Per quanto riguarda quelli “finesse” vado su Eco Pro Tungsten, azienda americana che produce una serie di prodotti in tungsteno, materiale che adoro in ogni suo utilizzo.
Il Kyra jig è un jig compatto ma di ottimo peso che permette presentazioni delicate anche in presenza di pesci molto difficili. Ottimo per il pitching.
Per lo swim jig vado sempre di Eco Pro Tungsten con lo Swing Jig, la testa, essendo collegata a un amo da uno split rig, diventa moltp mobile e rende il jig perfetto per questa tecnica.



Attrezzatura :

Canne,filo e attrezzatura sono le classiche per il pitching e il flipping, canne lunghe dai 6'8” in su di potenza MH o H dalla ½ oz In su e azione fast fanno a caso nostro.
La scelta dipende sempre e cmq dal peso dell'esca che dobbiamo lanciare e dalle cover che affrontiamo.

Sulle scelte dei fili non dobbiamo aver paura di osare, Fili di grandi dimensioni e trecciati adeguati sono le mie scelte preferite.
Io utilizzo Fluorocarbon dalle 14 alle 20 lbs, trecciati da 50 lbs in su, mulinelli a recupero veloce per estrarre immediatamente il pesce dalle cover anche più fitte e per recuperare il filo in bando nel più breve tempo possibile.
Sostanziali differenze arrivano quando andiamo a pescare a micro jig, Eco Pro Tungsten produce lo Gnat jig, piccolo jig in tungsteno dal peso di 1/8 oz. Disegnato appositamente per questa tecnica, è necessario abbinare a questa esca attrezzatura finesse, quindi canna da spinning e fili con diametri ridotti come 5/6 lbs.
Per le canne utilizzo Taiwalk della serie Full Range che produce canne dedicate a questa tecniche in diverse grammature, mulinelli sempre Tailwalk nella serie Elan, fili Sunline sia trecciati che fluorocarbon.

Il trailer :

Il trailer a mio parere è fondamentale per questa splendida esca,di sicuro la rende più appetibile e adescante per ogni bass che si rispetti. Un jig senza trailer non assomiglia nulla in natura.
I tipi di trailer da abbinare la nostro jig sono diversi; la più classica e storica è senza dubbio la cotenna di maiale,molto naturale e morbida,di solito la si innesca passandola da parte a parte e lasciando penzolare la coda in un movimento fluttuante, ma ha un grosso difetto propende a seccarsi molto velocemente al di fuori dell’elemento liquido ed ha una ridotta gamma di colori.
Negli ultimi anni il silicone ha preso il posto della cotenna essendo molto più pratico e meno difficoltoso da utilizzare.



Innescate a calza sull'amo del jig si possono utilizzare i grub singoli o doppi, lizards, worms, creature insomma come al solito non c’è limite alla fantasia,bisogna cercare di adattarsi ad ogni situazione, condizione dell’acqua e foraggio presente.
Discorso a parte lo richiede il gambero, vero asso nella manica in certi hot spot.
Lo sviluppo del gambero della Lousiana in molti ecosistemi della nostra penisola ha portato i bass a cibarsi sempre più di frequente di questo crostaceo,quindi in certi posti dove saremo sicuri della presenza del gambero, sarà un’ottima idea innescare come trailer un gamberetto di gomma al posto delle solite chunk (imitazione di cotenna in silicone ).
Il recupero così come l’innesco dovrà essere il più fedele al movimento naturale di un gamberetto d’acqua dolce,quindi recupero a scatti con frequenti pause oppure costante sul fondo. Ottimo quando si flippa abbinare trailer con chele vibranti che scatenano l'aggressività del pesce come il paca craw della Net Bait.

E’ consigliabile cercare un abbinamento di colori tra il gonnellino del jig e il trailer, per dare più volume all’esca e rendendola più allettante al centrarchide.
Un esempio? Jig black blue, trailer blue, jig black/chartreuse trailer chartreuse, Jig green pumpkin trailer green pumpkin/ orange e così via, ma nessuno vi vieta di staccare il colroe e di fare tutte le prove del caso.

Un piccolo segreto : in certi casi capita che il bass colpisca il jig con il muso senza ingoiarlo, questo succede poiché il gambero cerca di difendersi con le poderose chele. In questo caso il bass lo attacca con colpi continui e decisi per stordirlo e poi inghiottirlo in un sol boccone, quindi nervi saldi e se sentiamo qualche tocca non ferriamo, ma attendiamo che filo si sposti lateralmente. Se nonostante questo accorgimento non riusciamo ad catturare il pesce, usiamo lo scent, questo prodotto è molto snobbato ma è molto utile, ne sisteono di diversi tipo, quelli all’aglio sono i più popolari e possono anche colorare l’esca, questo ci darà il tempo di ferrare in tutta tranquillità poiché il bass terrà per più tempo l’esca in bocca senza sputarla.



Un ultimo consiglio…guardate sempre il filo sarà i vostri occhi sott’acqua.

Get your fish on

Luca Quintavalla


mercoledì 10 agosto 2016

A "pago" o in "libera" dov'è il problema?

Ma si, in questo periodo di ferie estive dove abbiamo tanto tempo per andare a pesca, scegliere il posto giusto può spesso cambiarci la giornata sia in termine di catture sia in termine di taglia.
La situazione acque italiane è in peggioramento costante da diversi anni, purtoppo l'ultimo dei problemi in Italia sono i pesci e quindi spesso e volentieri non ci sono controlli, non c'è gestione, non c'è tutela e quindi il calo del pesce o un normale fattore che ogni anno si fa sentire.
Negli ultimi anni sono nate realtà nella pesca al bass che 20 anni fa non c'erano, il bass era facilmente catturabile in posti "liberi"come cave, lanche dei fiumi, cave d'estrazione e addirittura fossi.
Era un pesce diffuso ovunque e in poche ore si potevano catturare diversi pesci senza impegnarsi più di tanti.
Il calo del bass nelle acque libere ha portato molti appassionati verso i laghi a pagamento che in breve tempo hanno capito la voglia di catture dei bassmen italiani inziando a immettere bass nelle proprie acque dando la possibilità agli angler di spendere il tempo dedicato alla loro passione vicino a casa e con poche spese.


 Ultimamente sento diversi commenti e discussioni sulla differenza tra le catture in laghi a pago e in acque libere, sempre più spesso chi cattura un bel pesce o diversi pesci in acque private sembra essere "meno bravo" di quelli cha catturano pesci in acque libere.
Personalmente pesco in entrambe gli spot sia liberi che privati e trovo che il binomio sia veramente molto divertente ed anche molto costruttivo per un angler che vuole ampliare le proprie vedute, non si sente arrivato e vuole insidiare pesci con abitutidini diverse.



Proviamo a fare un piccolo paragone tra i posti e i pesci e vediamo cosa ne esce :

POSTI LIBERI :

Pro :
  • Pesci selvatici nati liberi che hanno imparato a cavarsela da soli, furbi, ben formati e con atteggiamenti solitari in certi casi o di gruppo in altri
  • Dimensioni adeguate per la pesca in bass boat
  • Ambienti ricchi di cover e strutture differenti che rendono la pesca molto polivalente
  • Possibilità di catturare pesci storici che vivono in acque libere da decenni
Contro :
  • Nei posti grandi enorme difficoltà nella pesca da riva, nei posti piccoli difficoltà nel trovare la discesa adeguata per scendere in belly e da riva.
  • Rischio criminalità nelle zone sperdute in mezzo al nulla.
  • Continuo calo della popolazione ittica per predatori concorrenti 
  • Rischio di pescare in zone vietate o in gestione a privati e quindi illegalemente


LAGHI A PAGAMENTO : 

Pro :
  • Ottima logistica, parcheggi comodi, noleggio barche, bagni, bar e zero rischio criminalità
  • Facilità di cattura
  • Immissioni costanti
Contro :
  • Posti piccoli spesso dedicati ad altre tipologie di pesca.
  • Pochi spot 
  • Pesci non selvatici ma allevati apposta per essere catturati, spesso imbrancati
  • Maggiore pressione di pesca

Questa è l'dea che io mi sono fatto dalla mia personale esperienza, ma come si sa le cose cambiano continuamente e spesso la pesca si adegua a quello che succede ogni giorno.
Ultimamente diversi privati hanno dato in gestione ai pescatori specchi d'acqua che fino a poco tempo fa risultavano chiusi alla pesca.
Queste aperture, a mio parere, hanno dato una grossa occasione alla pesca al bass, dando la possibilità a tutti di affrontare molti più spot e molti più specchi d'acqua, ma sopratutto tanti posti con pesci non d'allevamento e con habitat molto belli. 
Essendo gestiti privatamente sono diventati a disposizione di tutti previo pagamento di un permesso di pesca.
Mi vieni in mente Atlantide Fishing in provincia di Verona, un lago incantevole ricco di bass selvatici, profondità oltre 20 mt e un perimetro di oltre 2 km dove si può calare una bassboat e i gestori non immettono mai bass d'allevamento, ancora Cà del lago, posto meraviglioso ricco di canneti e erbai con pesci selvatici e possibilità di noleggio barche, Luca Lago dove il proprietario dopo anni di immissioni ha deciso di rendere il lago più selvatico possibile e lasciare alla natura il suo corso o addirittura il Lago Di Pusiano un posto fantastico un vero lago pre alpino dove è necessario pagare un permesso per pescare.
Ho fatto qualche esempio ma potrei farne altri ( Lago San Zeno, Campalto, Giardini di Terrassa ) , laghi incantevoli, ricchi di pesce sano e genuino dove pagare un permesso di pesca e una sorta di ringraziamento che diamo ai gestori per lo sforzo profuso e per mandare avanti la gestione. 




Un pesce catturato in posti simili vi sembra meno "prezioso" di un pesce catturato in una lanca del PO immersa nelle frasche oppure nel lago di Bolsena solo perchè dobbiamo pagare un permesso?
E se il Lago di Bolsena...uno dei laghi più liberi e popolari in Italia venisse chiesto di pagare un permesso per pescare diventerebbe un lago a pago? Non scherziamo dai.
Ricordiamoci bene che un permesso dobbiamo pagarlo anche se andiamo nella cava del PO o a Bolsena...si chiama licenza di pesca...che paghiamo a uno stato che in teoria dovrebbe gestire le nostre acque.

E i pesci?
In alcuni laghi a pagamento i pesci dall'allevamento dopo 1/2/3 catch e release diventano pesci estremamente difficili da catturare molto furbi e decisamente selettivi, come sono estremamente semplici da prendere appena immessi quando attaccano qualsiasi cosa cada in acqua...ma questo succede anche in posti vergini dove il bass selvatico non ha mai avuto pressione di pesca, i pesci attaccano l'esca per difesa del territorio e per competizione alimentare esattamente come i bass dall'allevamento.
Inoltre i laghi a pagamento avvicinano i principianti alla pesca al bass ed anche i bambini, per la facilità di cattura e per la logistica adatta a ospitare le famiglie.



Quindi a pago in libera qual'è il problema? Per me il problema non c'è, la pesca è bella tutta, ognuno la vive alla sua maniera, i pesci bisogna sempre prenderli ovunque tu vada e ogni volta che qualche pescatore o imprenditore decide di prendere in gestione uno specchio d'acqua e di darmi la possibilità di pescarci io gli dico GRAZIE .

Get your fish on
Luca Quintavalla


mercoledì 29 giugno 2016

10 consigli per i bass estivi

Caldo, sole, tutti pensano alla spiaggia con l'ombrellone, il lettino e un cocktail fresco da gustare in compagnia magari di qualche bella ragazza, solo noi pescatori pensiamo all'estate come il momento in cui i bass sono in piena attività e possiamo provare tante tecniche di pesca differenti.
Come non sarà semplice avere sempre una bella ragazza di fianco sulla spiaggia, così anche i nostri amici bass anche nella stagione calda non sempre saranno facili da catturare, hanno si un metabolismo elevato, ma spesso diventano apatici e difficilmente catturabili per la troppa luce e il troppo calore.



Personalmente preferisco di gran lunga l'estate all'inverno, e anche i bass credo, ma non sempre è facile resistere sotto un sole a picco in una giornata afosa con le zanzare che ci ronzano intorno, quindi anche qui, visto le diverse ore passate in acqua in queste condizioni, ho pensato di condividere con voi l'idea che mi sono fatto della pesca estiva.

Vi lascio 10 piccole "regole" che mi hanno aiutato a catturare pesci nella torrida stagione estiva, spero vi siano utili come lo sono state per me :

1) Proteggersi dal sole SEMPRE : eh si...la prima regola non è una tecnica di pesca, ma quella di proteggere il nostro corpo dai danni del sole. Crema solare SEMPRE, non prendete mai il sole senza protezione solare e cercate di coprirvi il più possibile nelle ore centrali della giornata. Iniziate con protezioni alte in base al vostro colore della pelle. Portate sempre il cappello, in questo modo proteggete testa e fronte, su quest'ultima meglio non darsi troppa crema solare perchè nelle giornate molto afose quando si suda rischiate che la crema solare si sciolga e vi vada negli occhi ed ecco che arriva il bruciore insopportabile.
In commercio esiste abbigliamento tecnico di alta qualità che vi permette di proteggervi dal sole in tutta sicurezza anche nelle ore centrali della giornata che sono le più pericolose. Mi raccomando la salute prima di tutto.



2) Pescate all'ombra : Oltre ad essere un toccasana anche per noi pescatori, le zone d'ombra sono quelle più amate dal bass, la temperatura dell'acqua sarà sicuramente più bassa e i pesci ne gradiranno molto. Inoltre ricordate che la poca luminosità è una delle chiavi che fa scattare il bass ad aggredire le nostre esche, quindi usatela più che potete.



3) Pescate in profondità o molto vicino alla cover : Mai come in questo periodo il bass adora le cover super intricate e le zone profonde. In entrambe i casi trova temperatura più bassa e quindi acqua più fresca che spesso è molto gradita anche alle prede del bass. Concentratevi inoltre nelle zone in cui entra acqua corrente più fresca e ossigenata il pesce non sarà lontano. Flipping, pitching, carolina e Topwater sono le tecniche più redditizie in questo periodo, abbinatele alla profondità e alle cover dove pescate.



4) Pescate grosso! : eh si è tempo di big bait! Worms, grossi gamberi, piombi pesanti, fili e canne adeguati a tutto questo sono le chiavi per catturare i grossi bass della stagione calda. In questo periodo dell'anno la mia attrezzatura subisce una rivoluzione soprattutto per quanto riguarda i fili e la dimensione delle esche, il bass ha un metabolismo alto e preferisce attaccare esche di dimensioni importanti. Non abbiate paura di usare piombi grossi, per bucare cover importanti c'è bisogno di zavorre adeguate. Usate il tungsteno, che a parità di dimensioni è molto più pesante ma non snatura il movimento delle esche. Inoltre non dimenticate grossi crank, big spinner e qualche grosso worm da innescare a drop shot in profondità. Infine i topwater, grandi walking the dog e rumorosi buzzbait sono la chiave per grandi catture a galla insieme alle rane che fatte saltellare sulle cover fitte regalano cacciate da cardiopalma.



5) Mattino presto, sera tardi, ma non solo... : Si è vero, giornate lunghe ci possono permettere di concentrare la nostra azione di pesca la mattina presto e la sera tardi. In questi due momenti della giornata il cambio di luce e l'abbassamento della temperatura rendono i bass più attivi, ma questo non significa che anche durante il giorno i big bass non siano catturabili anzi! Personalmente buona parte dei pesci grossi che ho catturato nella stagione estiva sono stati scovati proprio nelle ore più calde...
Sono un pescatore da cover, pesco spesso dentro fitti erbai, piante sommerse e molto vicino alla riva e credo che il bass per ripararsi dalla calura estiva prediliga le ore centrali della giornata per sostare sotto di esse quindi...si mattina presto e sera tardi può essere una gran festa come numero e divertimento, ma occhio ai big nelle ore centrali con la canna da flipping in mano.



6) Alimentatevi bene : Caldo e disidratazione sono il nemico numero uno del nostro fisico. Bevete molta acqua, mangiate frutta, e comunque alimenti leggeri, se il caldo è veramente intenso fermatevi per qualche ora sotto una pianta per fare un sonnellino vi risveglierete più in forma che mai.

7) Occhio al belly : per evitare esplosioni indesiderate non gonfiate troppo il vostro belly boat. Tenete le camere d'aria più sgonfie del solito, l'aria col caldo si dilata e rischiate di trovarvi senza camere d'aria in pochi secondi.



8) Dove consentito pescate di notte : La notte porta consiglio diceva un vecchio detto popolare... noi diciamo che la notte porta bass! Il bass estivo è molto attivo dopo il tramonto specialmente nella notti di luna piena dove ha molto visibilità. Oltre ad esserci temperature gradevoli spesso i grossi bass attendono le tenebre per alimentarsi, spinner, buzzbait, jig e big worms le esche più redditizie. Usate colori scuri ( la luce della luna è intensa fate passare qualcosa di nero sulla testa del bass e la vedrà ) e code vibranti molto rumorose per far sentire la vostra presenza in acqua. Non usate troppe luci potreste spaventare il pesce, usate solo il minimo indispensabile. Attenzione a dove mettete i piedi la poca visibilità può farvi scivolare in acqua!



9) Respingete gli insetti! : Le zanzare e le mosche sono molto fastidiose per non parlare delle vespe e delle api che sono anche molto pericolose. Cercate di stare alla larga da nidi di api, dalle vespe che spesso fanno il nido nella terra, e dai famigerati calabroni. Usate repellenti contro le zanzare sopratutto alla mattina e alla sera perchè questi insetti diventano talmente fastidiosi che fanno passare la voglia di pescare!

10) Sperimentate : L'estate è la stagione per sperimentare, provate tante esche nuove, provate le tecniche che non usate mai, pescate a topwater anche tutto il giorno senza problemi, big swimbait, vermi giganti, gamberi di grandi dimensioni, insomma provate tutta le esche che avete nella tackle box vedrete che avrete tante soddisfazioni e riuscirete a prendere confidenza anche con esche in cui avete poca fiducia.



Get Your fish on!

Luca Quintavalla

venerdì 22 aprile 2016

The American bass dream : Lake Fork

Quando mi metto in testa una cosa prima poi la faccio, magari ci metto del tempo ma alla fine qualcosa succede e anche se non esattamente quello che volevo, ma i risultati arrivano.
Negli ultimi anni ho girato tanto, in Italia ma anche all'estero, ho pescato in tante acque, fiumi, canali, pozze, ho vissuto fantastiche esperienze catturando pesci meravigliosi, ma in ogni posto in cui andavo, in particolare all'estero lo paragonavo sempre ad un unico posto : Lake Fork.



Questo lago, mecca di tutti i pescatori del bass del mondo per i suoi pesci enormi e gli spot ricchi di alberi sommersi, erbai e pontili mi è rimasto nel cuore nel lontano 2003, quando approfittando di un viaggio in Texas ci ho passato 3 giorni di pesca. Record del lago 18 lbs ( 8,1 kg ), lago grande ma non enorme e un profumo di bass che si sente lontano chilometri.

In quei tre giorni l'amore è scoppiato, forte e intenso, albe mozzafiato, pesci fantastici e un ambiente che ti avvolge come una coperta ogni giorno di più. Sono tornato al Fork per altre tre volte, negli anni successivi, poi...mi sono detto...è ora di cambiare e mi sono dedicato ad altri laghi ( Harris Chain, Falcon, Clark's Hill ), ma nessuno mi ha lasciato un cratere nel cuore come il Fork.
Big bass catturato da me 7,5 lbs ( 3,2 kg ) un pesce normale per il Fork, ma tanto è quello che mi aveva regalato questo posto nei miei viaggi precedenti.
C'è chi ha provato il mal d'africa, beh io ho il mal d'america e non mi sembra sia una novità per chi mi conosce, quando torno sono un'altra persona e ci metto diverso tempo prima di tornare "italiano", i giorni prima della partenza faccio le corse per preparare tutto e anche quando sono la, non dormo moltissimo, me lo voglio godere tutto.



Così, quest'anno, durante una grigia mattinata di novembre, il mio amico Claudio durante un pranzo mi guarda negli occhi e mi dice : Luca, voglio andare in America a pesca, dove mi porti? Nella mia mente ho scorso centinaia di nomi, idee, laghi e catture, ma la mia testa sapeva già dove fermarsi...quindi la mia risposta è stata : ti porto nel posto più bello del mondo, il Lake Fork in Texas.

Da li in poi è partito il solito carrozzone che mi riempie la mente ad ogni viaggio, scegliere il periodo, la guida giusta ( purtroppo la mia guida storica è deceduta lo scorso anno ), alloggi, volo e tempo di permanenza.
Per la guida vado spesso a consiglio, ho diversi amici in USA che mi indirizzano molto bene sulle persone giuste con cui passare i tuoi giorni in acqua, deve pescare poco ( cosa molto difficile da trovare ), deve essere carico e voglioso di farci catturare pesci perchè noi non possiamo tornare la settimana dopo se la pesca è difficile...quindi dopo un piccolo sondaggio un solo nome è uscito : Randy Oldfield,
Randy guida da 30 nel Fork e limitrofi, barca enorme ( 22 piedi con 300 cv ) e quella sensazione che sappia anche dove i pesci vanno a fare la pipi.
Aggiudicato!

Ora veniamo al periodo. Nei precedenti viaggi ho pescato quasi sempre nel periodo estivo e una volta nel primaverile però con scarsi risultati, so benissimo che il periodo primaverile è il momento dei "mostri", ma ci sono tante variabili per primo il tempo. Il clima è una variabile impazzita che ti può rendere una grande vacanza oppure rovinartela in pieno. Diversi anni fa in marzo trovai un freddo terribile catturando pochissimi pesci al giorni e anche piccoli...però spinto dalla voglia di trovare pesci in forma, grassi e aggressivi ecco che aprile dovrebbe essere un mese perfetto..e così sia.



Partiti di gran carriera verso Dallas i primi d'aprile, noleggio macchina volante, breve sosta per il primo hamburger della vacanza e....ovviamente Bass Pro shops. Ho visitato decine di Bass Pro, non ho più niente da comprare, ma ci vado sempre...è un rito che non mi faccio mai mancare, li c'è la storia della pesca in USA e quindi è un posto perfetto che ambientarsi. Claudio...nella sua prima volta è rimasto paralizzato, mi aspettavo il classico scontrino chilometrico e invece è stato molto calmo...che quasi mi sembrava finto.
Dopo una visita di qualche ora, via verso Quitman the big bass capital.


Siamo ospiti del Oak Ridge Marina, bel lodge in riva al Lake Fork, posto perfetto riposarsi dopo un lungo giorno in acqua, con ottimo cibo in compagnia ovviamente di tanti pescatori locali.



Dopo qualche ora passata tra foto, sistemazioni bagagli e discussioni strategiche fra i bassmen locali ecco che arriva Randy. Brevi convenevoli, consegna canne per i 5 giorni di pesca in arrivo...e pronti per il giorno dopo. Appuntamento ore 6, il sole sorge verso le 6,30 e bisogna essere in acqua.
Parlando con Randy e i pescatori locali non tirava una bella aria ( e qui mi sono detto...ecco un'altra vacanza primaverile rovinata dal cattivo tempo..) il sole splendeva alto nel cielo, ma il vento sferzava la superficie dell'acqua con forti raffiche rendendo la pesca molto difficoltosa.
Le settimane precedenti il vento e il freddo l'hanno fatto da protagonista e considerando che buona parte dei mostri del Fork sono Florida Strain, cioè una specie di bass che non adora le temperature basse, la preoccupazione saliva in me ogni giorni di più.
Claudio sembrava molto tranquillo e positivo e questo ha rasserenato anche me.


Nelle 4 canne disponibili, tutte montate con 20 lbs fluorocarbon Sunline Shooter per stare tranquilli la guida ci consiglia di innescare un jig, una canna montata a carolina e una per uno stick bait spiombato. La quarta me la monto a spinner.
Qui avevo già capito che i primi giorni non sarebbero stati felici, in pre frega i pesci di solito mangiano su spinnerbait, grossi jig, lipless crankbait e non su uno stickbait spiombato...

 


Day One "il disastro" : ...nelle prima 4 ore neanche una tocca. Molti pescatori che non sono mai stati un USA trovano impossibile che in 4 ore nella mecca del bass fishing non si veda una tocca, inebriati da video strabilianti di catture a ripetizioni si aspettano tonnellate di pesce catturato lanciando a caso...beh in certi giorni è veramente così, ma per diversi momenti dell'anno o della giornata il pesce è completamente apatico. Come dicevo prima il Fork ospita Largemouth bass ( il nostro bass italiano ) e Florida Strain, un pesce praticamente identico al nostro, ma con un accrescimento molto elevato. Questo è molto sensibile ai cambiamenti del tempo, e tende a passare molti periodi completamente inattivo. Inoltre c''è una pressione di pesca incredibile, ogni giorno centinaia di barche lanciano esche di tutti i tipi alla ricerca del pesce della vita.
Dopo 4 ore di nulla guardo la guida e la trovo decisamente serena, non mi sembra stressata o smaniosa di farci catturare, continuava a macinare il suo verme innescato a carolina jig come se non ci fosse un domani. Verso mezzogiorno ecco che la guida ci comunica di avere un pesce in canna, sembra bello da come tira ed effettivamente un bel pesce da circa 3 kg viene salpato in barca. Un lungo sospiro di sollievo della guida tradisce la sua serenità e noi siamo decisamente sollevati dalla prima mangiata del giorno. Il pesce è bello, ma non avevamo bisogno di vederlo per sapere che questo lago ospita pesci enormi. Adesso è ora di prenderli anche noi! Dopo pochi minuti Claudio ha il suo primo pesca in canna ma da come combatte non sembra di bella taglia, infatti un piccolo pesce da circa mezzo kg ci viene a trovare. Insistiamo ancora su quello spot per un'ora buona, ma non abbiamo altri risultati.


Ci spostiamo continuamente, alla ricerca di un posto propizio ma il posto sembra morto.
Arriviamo su una punta dove magicamente vediamo una serie di cacciate su un branco di foraggio, monto un lipless in fretta e furia e catturo il mio primo pesce di giornata di circa 1 kg. Guardo l'orologio e sono le 15,30. Non mi faccio domande e faccio subito un altro lancio e dopo pochi minuti ne catturo un altro. Il lipless mi ha dato tante soddisfazioni al Fork negli anni precedenti e anche stavolta mi ha salvato la prima giornata. Ci spostiamo alla ricerca di altri spot in vista dei giorni successivi, ma la giornata finisce con pochi pesci e decisamente non da Lake Fork a parte uno.
Torniamo alla Marina con facce scure e pensierose, la guida ci comunica che già da una settimana l'attività è questa e si spera che il sole e in arrivo nei giorni successivi metta in attività i nostri amici.

Day two "ho capito" : il bello di pescare in USA che poi è anche la mentalità che ho sempre portato avanti nella pesca da tanto tempo è che non importa come sia andato il giorno precedente ma ogni giorno è differente e quindi la tua mentalità e positività non deve cambiare. I pesci sono nell'acqua vanno "solo" presi.
Bene...il secondo giorno partiamo carichi a bomba...e dopo 2 ore di pesca siamo ancora al punto di partenza, Zero tocche. Il vento era praticamente inesistente, il sole era alto e potente, la temperatura dell'acqua ogni minuto era sempre più alta, qualcosa doveva cambiare e alla svelta!


All'ennesimo spot meraviglioso dove dici "qui non può non esserci un pesce" ecco le prime mangiate, pesce piccolo, catturato con stickbait spiombati e un paio di mangiate a galla decisamente inaspettate.
Qualche cattura ci ha rasserenato, io preoccupatissimo perchè non siamo venuti per pesci da mezzo kg,
In mezzo a una foresta di alberi incantevoli, Claudio ci sveglia dalla routine con un pesce enorme in canna, preso dalla disperazione Claudio ha innescato un jerkbait suspending in cerca di una mangiata di reazione di un qualche pesce in cerca di cibo. Il combattimento è uno dei più duri che io abbia mai visto, il pesce sposta quasi la barca dalla foga e dalla potenza del combattimento, ma nella mia testa penso che il jerk non è esattamente la tipologia di esca più sicura per catturare un pesce di grossi dimensioni visto le ancorette piccole e deboli... infatti dopo qualche secondo il pesce si slama inesorabilmente. Siamo disperati, poche mangiate vanno sfruttate al meglio e non ci possiamo permettere di perdere pesci simili.


Tristi e sconsolati battiamo una sponda al vento, che nel pomeriggio si era alzato decisamente, e scorgendo una bellissima punta ricca di erba e ostacoli monto uno spinnerbait. E' un'esca che adoro e che mi ha regalato soddisfazioni incredibili, inizio a recuperarla lentamente intorno agli erbai e dopo pochi minuti vedo un missili uscire dall'erba ed attaccare la mia esca di gran carriera.


Inizio a combatterlo tra le onde e i pali sommersi, la guida urla ten pounder ten pounder ( è un 10 lbs! ) ma dopo due salti il pesce si slama. Guardo la guida e non so come mi sia venuta questa frase mentre lui mi guardava disperato e con Claudio che quasi mi lanciava la telecamera in testa gli dico molto serenamente : "ho capito!"
Si ho capito...quella sensazione fantastica di aver capito cosa vuole il pesce e come lo vuole e uguale in Italia come in USA.


Day 2 finito con una decina di catture ma di dimensioni veramente modeste, due slamati e i mie due compagni di barca che mi guardano straniti mentre ribalto casse di spinner in preparazione del giorno successivo.
 
La sera iniziamo a fare sondaggi in giro per la Marina, vediamo facce cupe e tristi e capiamo subito che la situazione è uguale per tutti. Guide che hanno cappottato, clienti con zero mangiate in un giorno, qualche bella cattura ma niente di che. Siamo abbattuti, ma cmq una decina di mangiate in un giorno le abbiamo avute quindi la guida sa cosa fa. Ora ci mancano i big.


Day three "il record" : il terzo giorno decido di cambiare approccio, monto 3 canne a spinner e una texas rig con un gambero. Quando è dura, io mi affido alle tecniche che padroneggio meglio, La guida mi guarda come se fossi pazzo, e insiste con il suo verme a Carolina, Claudio mi guarda con occhio furbetto pensando di montarsene una a spinner anche lui, ma alla fine da retta alla guida e insiste a finesse.
La mattinata parte bene, catturiamo diversi pesci non sono grandi, ma siamo molto carichi perchè capiamo che qualcosa è cambiato, il pesce è decisamente più carico e attacca le esche con voracità.
Catturiamo bei pesci ma ci manca il big!


Ci mangiamo un boccone in barca e mentre prepariamo la strategia del pomeriggio vedo un pesce in poca acqua che si avvicina alla sponda in cerca di cibo.
Appena cerco di prendere la canna per lanciarci scappa a pinne levate. Ho pescato tanto al Fork e di pesci grandi ne ho visti, quello non mi sembrava di certo piccolo. La guida si segna il posto e cerchiamo altri spot. Dopo qualche altra cattura decidiamo di tornare nell'ansa del pranzo. La guida fa un lancio e prende subito un pesce, nella mia testa mi son detto, se prendo quello che ho visto lo butto in acqua, fortunatamente era un pesce di circa 1,5 kg,gli scatto una foto al volo, prendo la mia canna da texas con innescato con una strana creatura trovata mentre scavavo profondamente nei gavoni della barca della guida e faccio un lancio su una punta molto bella con tanta erba intorno e un sasso ben visibile al a pochi mt di distanza.
Quando pesco a texas guardo sempre il filo che sono i miei occhi sott'acqua e dopo un breve dubbio vedo il filo che si sposta molto velocemente verso sinistra. Non ho sentito nessuna tocca ma il filo non mente mai, carico la canna e caccio una ferrata demoniaca. Col 20 lbs fluorocarbon, canne extra fast, il pesce sente subito la botta e decolla fuori dall'acqua come un tarpon. E' un pesce grande, anche la guida inizia subito ad agitarsi, io gli dico di star calmo perchè questo è ferrato bene, mi finisce sotto la barca un paio di volte ma quando lo vedo spuntare da sotto lo scafo capisco subito che forse è venuto il momento di aggiornare il mio libro dei record.
Lo salpiamo abbastanza comodamente e iniziamo il conto alla rovescia con bilancia. La guida mi comunica che il pesce pesa 9 lbs circa 4 kg. Caccio un bell'urlo liberatorio, mi sdraio sulla barca, allungo la mano verso la guida e gliela stringo fino quasi a rompergliela. La mia Garmin Virb, ovviamente dimenticata in modalità continua scatta una foto bellissima che rimarrà sempre nei miei ricordi.
Mi rialzo e sempre più convinto di aver "capito" che la semplicità è alla base della pesca e che se vuoi prendere pesci devi avere fiducia in quello che fai e nelle tecniche che padroneggi meglio, decido che nei restanti due giorni pescherò a spinner a texas rig con gamberi e jig.

 


Claudio mi guarda contento per me, ma triste perchè il suo record non è stato ancora battuto. Lo sprono a fare meglio e lo mando a pescare davanti per i due giorni finali anche se lui non ci vuole andare.

Day four "bene, ma si poteva fare meglio": carichi a bomba saltiamo in barca il quarto giorno senza dormire un minuto. Sono sereno ho già battuto il mio record ora prenderò quello che viene, anche se quando prendi un pesce così ne vuoi prendere uno sempre più grosso, ma ora voglio che Claudio coroni il suo sogno battendo il suo di record. E' stremato dopo 4 giorni di pesca, sveglia alle 5, tensione, sole e vento se non sei abituato è dura. Lo incito a fare del suo meglio e a non mollare.
Al primo spot si comincia alla grande, a spinner prendo subito un bel pesce, poi lo spot cambia e diventa perfetto per il Texas rig, ho già la canna pronta, lancio sull'erba sospesa e appena scende dall'erba vedo il filo che core come un pazzo verso di me, recupero al volo e caccia un ferratone potente, è un bel pesce di oltre 2,5 kg, mi salta a pochi mt dalla barca, dopo un breve combattimento lo salpiamo, foto ricordo e via. Claudio mi guarda attonito e io gli do la mia canna, non c'è tempo rifare tutto, il pesce è in attività devi pescare subito!


Prende la canna e inizia a lanciare a texas, inizia a una serie di catture fantastica con oltre 10 pesci in pochi minuti. La taglia è bella, niente mostri, ma Claudio cattura un pesce di poco sotto al suo record personale, Peccato!
Continuiamo a pescare ma col passare del tempo vediamo che le catture calano sempre più. Il vento a cambiato direzione e con lui anche l'attività del pesce. Il pomeriggio e' una tragedia poche mangiate ma niente di che.
Nella mia testa non cambia nulla. Spinner e Texas anche domani,

Day five "monster day" : ogni mio viaggio, sempre, tutte le sante volte quando ci si inizia a divertire è ora di andare a casa. E' come quando tutta la settimana fa il sole e il week end piove! Amarezza a go go.
Il quinto giorno il vento è cambiato, arriva da nord, un fronte freddo è in arrivo nel giorno successivo quindi se non mangia oggi siamo veramente sfortunati.
Inizia pescando la sponda del giorno precedente, questa mattina battuta dal vento, io a spinner, la guida a carolina come al solito...e Claudio a texas rig.
La prima ora è da mani nei capelli, zero mangiate, poi mentre maledico il dio della pesca su una punta di erba sento un stop deciso, fish on! Un bel bass di quasi 3 kg mi fa lottare e non poco per farsi salpare, Guardo la guida e gli dico : è "spinner time", lui mi guarda con un ghigno di misto felicità a curiosità, ma me lo immaginavo tra se e se pensare, ma guarda questo italiano che viene qui a prendere i pesci come vuole lui...
Claudio insiste a texas ma con pochi risultati, la guida son 2 ore che non vede una mangiata.
Dopo pochi minuti altra botta altro bass sempre a spinner più piccolo del precedente, un buon 2 kg che mi fa capire un'altra volta che prima o poi arriva big mama...
Claudio è convinto ma non troppo. Insiste ancora a texas visto il giorno precedente aveva avuto delle belle soddisfazioni.
 

Io insisto, mi sento bene, ho voglia di pescare, so che il giorno dopo torno a casa, la guida con la sua tecnica non prende nulla io con la mia ho già preso due bei pesci perchè dovrei smettere? Il vento sferza sempre di più, le prime onde importanti solcano il lago, faccio l'ennesimo lancio a spinner della vacanza su una punta di canneto in pochi cm d'acqua e dopo due giri di manovella vedo lo spinner sparire, ferro a bomba e dopo 5 secondi un bass enorme mette la testa fuori dall'acqua...solo la testa e questo mi fa capire che non è un pesce "normale".
La guida sembra impazzita, grida "Giant! She is a Monster! il pesce tira come il demonio, va sotto la barca due volte, poi decide di girare sotto il motore a scoppio ( pescavo dietro ) a pochi cm dall'elica e so che va a finire li è finita, riesco a girarlo, prova di nuovo a liberarsi ma il trailer hook non gli da scampo, è in barca!
Vedo subito che è grosso, molto grosso, non è lunghissimo ma è largo, ma veramente largo, chiedo alla guida se è 10 lbs lui mi dice no di più! La bilancia si ferma a 11,2 lbs, oltre 5 kg!
Mani nei capelli, 120 foto, video, incredulità. Ho distrutto il mio record in due giorni.
Ora dite voi ho smesso di pescare...si per 30 secondi perchè non riuscivo più a respirare, ma poi mi sono rimesso subito all'opera per cercare di prenderne uno più grosso!


Claudio ora decide di mettersi a spinner anche lui, ma ormai il momento giusto è terminato come la sue resistenza, la schiena non lo regge più e deve abbondare la nave come un grande guerriero ferito.

Terminiamo la giornata con qualche altra cattura ma niente di eccezionale.






E' tempo di tornare, ringraziamo Randy che ci ha portato sui pesci e ne ha per fortuna forati pochi, il Fork che si è rivelato un amico capriccioso, ma che alla fine qualche soddisfazione ce l'ha data.
Devo ringraziare Claudio per questo viaggio, la compagnia, la sicurezza e la passione di un amico da tanto tempo, peccato che non hai battuto il tuo record, te lo meritavi ma ci saranno altre occasioni. Se non era per te tutto questo non succedeva. Sono fortunato ad avere amici così.



Il mal di America non ti abbandona più, Claudio sul viaggio di ritorno era già pronto per ripartire e io con lui.

Quello che voglio fare ora è quello di far provare a tutti voi le stesse mie emozioni...stiamo lavorando per dare a tutti questa possibilità

Stay tuned!

Quinta