Negli
ultimi anni il jig è diventato un'arma molto ambita tra gli angler
italiani, sempre più presente nella tackle box di tutti i bassmen da
nord a sud, al contrario, tempo addietro, era un'esca poco utilizzata
e molto dedicata esclusivamente alla ricerca dei big bass.
Si
montava il jig ( spesso senza trailer...) quando si doveva prendere
un pesce grosso e veramente pochi angler lo utilizzavano con
convinzione, fiducia e al meglio delle proprie possiblità
Tutto
questa diffidenza ne faceva un'esca poco utlizzata che spesso
lasciava spazio a tecniche più comuni come texas rig o a jighead.
Cosa
è cambiato in questi anni quindi per far diventare il jig una della
esche più popolari in assoluto? Io credo che la risposta stia per
buona parte nella dimensione di quest'esca che ogni anno è diventata
sempre più ridotta fino ad arrivare ai micro jig attuali che
risultano alcune delle esche più vendute.
In
pochi anni le azienda hanno ristretto e non di poco le dimensioni dei
jig rendedoli molto più cartturanti anche su pesci di piccole
dimensioni e questo ha reso la pesca a jig più divertente e di più
facile utilizzo per tutti.
Si
dimentica spesso che i nostri amici americani ritengono il jig
un’esca fondamentale per la ricerca del pesce di taglia, molti
professionisti hanno vinto diverse competizioni con il jig,
diffondendo le potenzialità di quest’esca nel mondo.
Le
dimensioni medie utilizzati dagli angler d'oltre oceano sono
decisamente più elevate delle “nostre”, spazi più ampi e
maggiore competizione alimentare spesso ne fanno un'esca dedicata
appunto alle prede di grandi dimensioni.
Ho
iniziato ad usare con continuità e fiducia il Jig leggendo alcuni
articoli pubblicati sulle maggiori riviste del settore italiane e
estere diversi anni fa, incuriosito da foto con bass fantastici
catturati proprio con questa esca. Le prime uscite sono state
veramente tragiche, non capivo come utilizzarlo, in che modo, se
mettere il trailer o no, che tipo di trailer montare, poi piano piano
ho iniziato ad usarlo scon empre più convinzione e sono arrivato
addirittura ad usarlo per intere giornate di pesca... i risultati,
come potete capire, non si sono fatti attendere!
Ora
a diversi anni di distanza il jig è una delle mie esche preferite,
un’arma letale che mi risolve giornate dure e mi regala spesso
delle belle soddisfazioni con bass di qualità.
Ma
cos’è il Jig?
Il
Jig è semplicemente un amo, montato su una testa piombata a cui
viene aggiunto un gonnellino in silicone o rubber.
Dalla
testa piombata spuntano alcuni cilindretti che avranno una funzione
antialga durante la pesca per evitare fastidiosi incagli.
La
testa in piombo o tungsteno può avere diverse forme, dal football al
classico proiettile o addirittura flat.
Cosa
lo rende così appetibile al Bass?
Per
prima cosa il jig è un’esca compatta, può essere fatta lavorare
sia a stretto contatto con il fondo che a mezz’acqua e spesso anche
all’interno di anfratti più o meno intricati. Viene quasi sempre
abbinato ad un trailer (ne parleremo in seguito) per ricordare le
sembianze di un gambero, un piccolo pesce o di molte prede di cui si
nutre il centrarchide durante tutto l’arco dell’anno.
E’
un’esca molto versatile, e può essere fatta lavorare in tutta la
colonna d’acqua quindi imita alla perfezione tutto quello di cui il
bass si nutre per tutto l'arco dell'anno.
Dove
usarlo:
Anche
qui le opzioni sono molteplici,si può usare sulle sassaie,tra il
canneto,a ridosso di ostacoli emergenti, sul fondo, a mezz’acqua,
veramente ovunque, personalmente l’ho trovato letale per i big bass
all’interno di grossi alberi sommersi e a grandi profondità in
alternativa al finesse.
Bene,
ora dopo una breve introduzione veniamo a come il jig si è evoluto e
come cambiando il recupero del jig si può catturare pesce durante
tutto l'anno.
Le tecniche più comuni per l’uso del Jig sono il pitching e il flipping ,seguite a ruote dallo swim jig tecnica che ci permette di recuperare il jg a mezz'acqua in maniera molto adescante.
Scegliere
la grammatura giusta per le nostre esigenze e fondamentale, va
adattata alle cover dove peschiamo senza lasciare nulla al caso.
Il
peso dovrà inoltre essere in relazione alla profondità dell’acqua,
un peso polivalente è sicuramente il 3/8 oz. poiché ci permette di
sondare diversi tipi di fondali, ma restando sempre catturante e
discreto.
Con
l'aumento della profondità, aumenteremo proporzionalmente il peso
del jig ( anche 1 oz.),per cercare mangiate di reazione in caduta o
per sondare lunghi tratti di fondale.
Nella
stagione fredda le piccole dimensioni ( 1/8 o ¼ oz.) fanno la
differenza, poiché i pesci sono apatici e infreddoliti e
preferiscono prede di piccole dimensioni
A
inizio stagione nel pieno della pre frega i grossi jig di dimensioni
più generose ( ½ Oz. o ¾ oz.) smuovono i big bass affamati, in
estate se fatto lavorare tra cover intricate o recuperato in
profondità a stretto contatto col fondo può regalare grosse
sorprese e in autunno recuperato swimming jig ( recupero a saltelli a
mezz’acqua sopra o attorno a zone di caccia ) imita perfettamente
il foraggio che in quel periodo migra verso le zone di svernamento.
Ricordate
che più il jig è pesante più velocemente scende e viceversa, ma
più è leggero e meno riuscirà a infiltrarsi nelle zone più
intricate, quindi scegliete il peso con attenzione e in base a
fattori ben definititi.
La
forma della testa è un'altro fatttore da tenere in considerazione,
più è affusolata più è indicata per penetrare cover anche molto
fitte, più è larga più è indicata per pescare sassaie o ostacoli
di grandi dimensioni.
Ci
sono diversi tipi di recupero per il Jig in base alle diverse
condizioni di pesca e all’attività del Bass:
In
caso di pesci apatici un ottimo approccio è quello di lanciare il
nostro jig nel modo più silenzioso possibile e lo lasceremo immobile
per qualche secondo,passati alcuni secondi lo scuoteremo in loco e lo
lasceremo di nuovo fermo.
Ora
inizieremo il recupero,facendo strisciare o saltellare la nostra esca
sul fondo,sempre in maniera molto delicata e soprattutto lentissima.
L’abboccata
spesso è impercettibile si vede solo il filo muoversi verso una
certa direzione.
In
caso di pesci attivi , appena il jig toccherà il fondo ( se lo
toccherà… ) inizieremo un recupero a saltelli secchi e decisi di
modo che l’esca si sollevi dal fondo di una ventina di centimetri
invitando il Bass ad abboccate di reazione, puntando sul suo istinto
predatorio.
Proseguiremo
il recupero a saltelli fin sotto la barca/riva/belly boat
L’abboccata
sarà secca e decisa,strappacanna direi, quindi state pronti a
ferrare con decisone, oppure vedrete il filo sussultare e partire
deciso lateralmente.
Attenzione,
in caso di pesci attivi buona parte delle mangiate avverrà in caduta
quindi occhio al filo e pronti a ferrare!
Questi
sono i due recuperi più comuni,ma come sappiamo bene non c’è
limite alla fantasia!
In
presenza di piloni,reti,sassi ecc è consigliabile provare il jig a
swimming,cioè lanciare la nostra esca e recuperarla a saliscendi a
mezz’acqua e a ridosso di queste strutture creando un movimento
invitante per i Bass sospesi in caccia.
Marche
e modelli : Non ho tantissimi jig o marche specifiche “preferite”,
affidabilità e dettagli sono le carettaeristihe che seguo con
attenzione.
Nei
jig di volume importante guardo dimensioni dell'amo e compattezza
dello skirt, di solito uso NetBait, il Paca Jig per pescare nelle
cover e il Paca Bug per pescare tra i sassi.
Per
quanto riguarda quelli “finesse” vado su Eco Pro Tungsten,
azienda americana che produce una serie di prodotti in tungsteno,
materiale che adoro in ogni suo utilizzo.
Il
Kyra jig è un jig compatto ma di ottimo peso che permette
presentazioni delicate anche in presenza di pesci molto difficili.
Ottimo per il pitching.
Per
lo swim jig vado sempre di Eco Pro Tungsten con lo Swing Jig, la
testa, essendo collegata a un amo da uno split rig, diventa moltp
mobile e rende il jig perfetto per questa tecnica.
Attrezzatura
:
Canne,filo
e attrezzatura sono le classiche per il pitching e il flipping, canne
lunghe dai 6'8” in su di potenza MH o H dalla ½ oz In su e azione
fast fanno a caso nostro.
La
scelta dipende sempre e cmq dal peso dell'esca che dobbiamo lanciare
e dalle cover che affrontiamo.
Sulle
scelte dei fili non dobbiamo aver paura di osare, Fili di grandi
dimensioni e trecciati adeguati sono le mie scelte preferite.
Io
utilizzo Fluorocarbon dalle 14 alle 20 lbs, trecciati da 50 lbs in
su, mulinelli a recupero veloce per estrarre immediatamente il pesce
dalle cover anche più fitte e per recuperare il filo in bando nel
più breve tempo possibile.
Sostanziali
differenze arrivano quando andiamo a pescare a micro jig, Eco Pro
Tungsten produce lo Gnat jig, piccolo jig in tungsteno dal peso di
1/8 oz. Disegnato appositamente per questa tecnica, è necessario
abbinare a questa esca attrezzatura finesse, quindi canna da spinning
e fili con diametri ridotti come 5/6 lbs.
Per
le canne utilizzo Taiwalk della serie Full Range che produce canne
dedicate a questa tecniche in diverse grammature, mulinelli sempre
Tailwalk nella serie Elan, fili Sunline sia trecciati che
fluorocarbon.
Il
trailer :
Il
trailer a mio parere è fondamentale per questa splendida esca,di
sicuro la rende più appetibile e adescante per ogni bass che si
rispetti. Un jig senza trailer non assomiglia nulla in natura.
I
tipi di trailer da abbinare la nostro jig sono diversi; la più
classica e storica è senza dubbio la cotenna di maiale,molto
naturale e morbida,di solito la si innesca passandola da parte a
parte e lasciando penzolare la coda in un movimento fluttuante, ma ha
un grosso difetto propende a seccarsi molto velocemente al di fuori
dell’elemento liquido ed ha una ridotta gamma di colori.
Negli
ultimi anni il silicone ha preso il posto della cotenna essendo molto
più pratico e meno difficoltoso da utilizzare.
Innescate
a calza sull'amo del jig si possono utilizzare i grub singoli o
doppi, lizards, worms, creature insomma come al solito non c’è
limite alla fantasia,bisogna cercare di adattarsi ad ogni situazione,
condizione dell’acqua e foraggio presente.
Discorso
a parte lo richiede il gambero, vero asso nella manica in certi hot
spot.
Lo
sviluppo del gambero della Lousiana in molti ecosistemi della nostra
penisola ha portato i bass a cibarsi sempre più di frequente di
questo crostaceo,quindi in certi posti dove saremo sicuri della
presenza del gambero, sarà un’ottima idea innescare come trailer
un gamberetto di gomma al posto delle solite chunk (imitazione di
cotenna in silicone ).
Il
recupero così come l’innesco dovrà essere il più fedele al
movimento naturale di un gamberetto d’acqua dolce,quindi recupero a
scatti con frequenti pause oppure costante sul fondo. Ottimo quando
si flippa abbinare trailer con chele vibranti che scatenano
l'aggressività del pesce come il paca craw della Net Bait.
E’
consigliabile cercare un abbinamento di colori tra il gonnellino del
jig e il trailer, per dare più volume all’esca e rendendola più
allettante al centrarchide.
Un
esempio? Jig black blue, trailer blue, jig black/chartreuse trailer
chartreuse, Jig green pumpkin trailer green pumpkin/ orange e così
via, ma nessuno vi vieta di staccare il colroe e di fare tutte le
prove del caso.
Un
piccolo segreto : in certi casi capita che il bass colpisca il jig
con il muso senza ingoiarlo, questo succede poiché il gambero cerca
di difendersi con le poderose chele. In questo caso il bass lo
attacca con colpi continui e decisi per stordirlo e poi inghiottirlo
in un sol boccone, quindi nervi saldi e se sentiamo qualche tocca non
ferriamo, ma attendiamo che filo si sposti lateralmente. Se
nonostante questo accorgimento non riusciamo ad catturare il pesce,
usiamo lo scent, questo prodotto è molto snobbato ma è molto utile,
ne sisteono di diversi tipo, quelli all’aglio sono i più popolari
e possono anche colorare l’esca, questo ci darà il tempo di
ferrare in tutta tranquillità poiché il bass terrà per più tempo
l’esca in bocca senza sputarla.
Un
ultimo consiglio…guardate sempre il filo sarà i vostri occhi
sott’acqua.
Get your fish on
Luca Quintavalla
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