domenica 21 agosto 2016

Bass fishing - Jig 2.0


Negli ultimi anni il jig è diventato un'arma molto ambita tra gli angler italiani, sempre più presente nella tackle box di tutti i bassmen da nord a sud, al contrario, tempo addietro, era un'esca poco utilizzata e molto dedicata esclusivamente alla ricerca dei big bass.
Si montava il jig ( spesso senza trailer...) quando si doveva prendere un pesce grosso e veramente pochi angler lo utilizzavano con convinzione, fiducia e al meglio delle proprie possiblità
Tutto questa diffidenza ne faceva un'esca poco utlizzata che spesso lasciava spazio a tecniche più comuni come texas rig o a jighead.



Cosa è cambiato in questi anni quindi per far diventare il jig una della esche più popolari in assoluto? Io credo che la risposta stia per buona parte nella dimensione di quest'esca che ogni anno è diventata sempre più ridotta fino ad arrivare ai micro jig attuali che risultano alcune delle esche più vendute.
In pochi anni le azienda hanno ristretto e non di poco le dimensioni dei jig rendedoli molto più cartturanti anche su pesci di piccole dimensioni e questo ha reso la pesca a jig più divertente e di più facile utilizzo per tutti.

Si dimentica spesso che i nostri amici americani ritengono il jig un’esca fondamentale per la ricerca del pesce di taglia, molti professionisti hanno vinto diverse competizioni con il jig, diffondendo le potenzialità di quest’esca nel mondo.
Le dimensioni medie utilizzati dagli angler d'oltre oceano sono decisamente più elevate delle “nostre”, spazi più ampi e maggiore competizione alimentare spesso ne fanno un'esca dedicata appunto alle prede di grandi dimensioni.



Ho iniziato ad usare con continuità e fiducia il Jig leggendo alcuni articoli pubblicati sulle maggiori riviste del settore italiane e estere diversi anni fa, incuriosito da foto con bass fantastici catturati proprio con questa esca. Le prime uscite sono state veramente tragiche, non capivo come utilizzarlo, in che modo, se mettere il trailer o no, che tipo di trailer montare, poi piano piano ho iniziato ad usarlo scon empre più convinzione e sono arrivato addirittura ad usarlo per intere giornate di pesca... i risultati, come potete capire, non si sono fatti attendere!
Ora a diversi anni di distanza il jig è una delle mie esche preferite, un’arma letale che mi risolve giornate dure e mi regala spesso delle belle soddisfazioni con bass di qualità.



Ma cos’è il Jig?

Il Jig è semplicemente un amo, montato su una testa piombata a cui viene aggiunto un gonnellino in silicone o rubber.
Dalla testa piombata spuntano alcuni cilindretti che avranno una funzione antialga durante la pesca per evitare fastidiosi incagli.
La testa in piombo o tungsteno può avere diverse forme, dal football al classico proiettile o addirittura flat.

Cosa lo rende così appetibile al Bass?

Per prima cosa il jig è un’esca compatta, può essere fatta lavorare sia a stretto contatto con il fondo che a mezz’acqua e spesso anche all’interno di anfratti più o meno intricati. Viene quasi sempre abbinato ad un trailer (ne parleremo in seguito) per ricordare le sembianze di un gambero, un piccolo pesce o di molte prede di cui si nutre il centrarchide durante tutto l’arco dell’anno.
E’ un’esca molto versatile, e può essere fatta lavorare in tutta la colonna d’acqua quindi imita alla perfezione tutto quello di cui il bass si nutre per tutto l'arco dell'anno.


Dove usarlo:

Anche qui le opzioni sono molteplici,si può usare sulle sassaie,tra il canneto,a ridosso di ostacoli emergenti, sul fondo, a mezz’acqua, veramente ovunque, personalmente l’ho trovato letale per i big bass all’interno di grossi alberi sommersi e a grandi profondità in alternativa al finesse.

Bene, ora dopo una breve introduzione veniamo a come il jig si è evoluto e come cambiando il recupero del jig si può catturare pesce durante tutto l'anno.



Le tecniche più comuni per l’uso del Jig sono il pitching e il flipping ,seguite a ruote dallo swim jig tecnica che ci permette di recuperare il jg a mezz'acqua in maniera molto adescante.
Scegliere la grammatura giusta per le nostre esigenze e fondamentale, va adattata alle cover dove peschiamo senza lasciare nulla al caso.
Il peso dovrà inoltre essere in relazione alla profondità dell’acqua, un peso polivalente è sicuramente il 3/8 oz. poiché ci permette di sondare diversi tipi di fondali, ma restando sempre catturante e discreto.
Con l'aumento della profondità, aumenteremo proporzionalmente il peso del jig ( anche 1 oz.),per cercare mangiate di reazione in caduta o per sondare lunghi tratti di fondale.



Nella stagione fredda le piccole dimensioni ( 1/8 o ¼ oz.) fanno la differenza, poiché i pesci sono apatici e infreddoliti e preferiscono prede di piccole dimensioni
A inizio stagione nel pieno della pre frega i grossi jig di dimensioni più generose ( ½ Oz. o ¾ oz.) smuovono i big bass affamati, in estate se fatto lavorare tra cover intricate o recuperato in profondità a stretto contatto col fondo può regalare grosse sorprese e in autunno recuperato swimming jig ( recupero a saltelli a mezz’acqua sopra o attorno a zone di caccia ) imita perfettamente il foraggio che in quel periodo migra verso le zone di svernamento.

Ricordate che più il jig è pesante più velocemente scende e viceversa, ma più è leggero e meno riuscirà a infiltrarsi nelle zone più intricate, quindi scegliete il peso con attenzione e in base a fattori ben definititi.
La forma della testa è un'altro fatttore da tenere in considerazione, più è affusolata più è indicata per penetrare cover anche molto fitte, più è larga più è indicata per pescare sassaie o ostacoli di grandi dimensioni.



Ci sono diversi tipi di recupero per il Jig in base alle diverse condizioni di pesca e all’attività del Bass:
In caso di pesci apatici un ottimo approccio è quello di lanciare il nostro jig nel modo più silenzioso possibile e lo lasceremo immobile per qualche secondo,passati alcuni secondi lo scuoteremo in loco e lo lasceremo di nuovo fermo.
Ora inizieremo il recupero,facendo strisciare o saltellare la nostra esca sul fondo,sempre in maniera molto delicata e soprattutto lentissima.
L’abboccata spesso è impercettibile si vede solo il filo muoversi verso una certa direzione.

In caso di pesci attivi , appena il jig toccherà il fondo ( se lo toccherà… ) inizieremo un recupero a saltelli secchi e decisi di modo che l’esca si sollevi dal fondo di una ventina di centimetri invitando il Bass ad abboccate di reazione, puntando sul suo istinto predatorio.
Proseguiremo il recupero a saltelli fin sotto la barca/riva/belly boat

L’abboccata sarà secca e decisa,strappacanna direi, quindi state pronti a ferrare con decisone, oppure vedrete il filo sussultare e partire deciso lateralmente.
Attenzione, in caso di pesci attivi buona parte delle mangiate avverrà in caduta quindi occhio al filo e pronti a ferrare!
Questi sono i due recuperi più comuni,ma come sappiamo bene non c’è limite alla fantasia!
In presenza di piloni,reti,sassi ecc è consigliabile provare il jig a swimming,cioè lanciare la nostra esca e recuperarla a saliscendi a mezz’acqua e a ridosso di queste strutture creando un movimento invitante per i Bass sospesi in caccia.

Marche e modelli : Non ho tantissimi jig o marche specifiche “preferite”, affidabilità e dettagli sono le carettaeristihe che seguo con attenzione.
Nei jig di volume importante guardo dimensioni dell'amo e compattezza dello skirt, di solito uso NetBait, il Paca Jig per pescare nelle cover e il Paca Bug per pescare tra i sassi.
Per quanto riguarda quelli “finesse” vado su Eco Pro Tungsten, azienda americana che produce una serie di prodotti in tungsteno, materiale che adoro in ogni suo utilizzo.
Il Kyra jig è un jig compatto ma di ottimo peso che permette presentazioni delicate anche in presenza di pesci molto difficili. Ottimo per il pitching.
Per lo swim jig vado sempre di Eco Pro Tungsten con lo Swing Jig, la testa, essendo collegata a un amo da uno split rig, diventa moltp mobile e rende il jig perfetto per questa tecnica.



Attrezzatura :

Canne,filo e attrezzatura sono le classiche per il pitching e il flipping, canne lunghe dai 6'8” in su di potenza MH o H dalla ½ oz In su e azione fast fanno a caso nostro.
La scelta dipende sempre e cmq dal peso dell'esca che dobbiamo lanciare e dalle cover che affrontiamo.

Sulle scelte dei fili non dobbiamo aver paura di osare, Fili di grandi dimensioni e trecciati adeguati sono le mie scelte preferite.
Io utilizzo Fluorocarbon dalle 14 alle 20 lbs, trecciati da 50 lbs in su, mulinelli a recupero veloce per estrarre immediatamente il pesce dalle cover anche più fitte e per recuperare il filo in bando nel più breve tempo possibile.
Sostanziali differenze arrivano quando andiamo a pescare a micro jig, Eco Pro Tungsten produce lo Gnat jig, piccolo jig in tungsteno dal peso di 1/8 oz. Disegnato appositamente per questa tecnica, è necessario abbinare a questa esca attrezzatura finesse, quindi canna da spinning e fili con diametri ridotti come 5/6 lbs.
Per le canne utilizzo Taiwalk della serie Full Range che produce canne dedicate a questa tecniche in diverse grammature, mulinelli sempre Tailwalk nella serie Elan, fili Sunline sia trecciati che fluorocarbon.

Il trailer :

Il trailer a mio parere è fondamentale per questa splendida esca,di sicuro la rende più appetibile e adescante per ogni bass che si rispetti. Un jig senza trailer non assomiglia nulla in natura.
I tipi di trailer da abbinare la nostro jig sono diversi; la più classica e storica è senza dubbio la cotenna di maiale,molto naturale e morbida,di solito la si innesca passandola da parte a parte e lasciando penzolare la coda in un movimento fluttuante, ma ha un grosso difetto propende a seccarsi molto velocemente al di fuori dell’elemento liquido ed ha una ridotta gamma di colori.
Negli ultimi anni il silicone ha preso il posto della cotenna essendo molto più pratico e meno difficoltoso da utilizzare.



Innescate a calza sull'amo del jig si possono utilizzare i grub singoli o doppi, lizards, worms, creature insomma come al solito non c’è limite alla fantasia,bisogna cercare di adattarsi ad ogni situazione, condizione dell’acqua e foraggio presente.
Discorso a parte lo richiede il gambero, vero asso nella manica in certi hot spot.
Lo sviluppo del gambero della Lousiana in molti ecosistemi della nostra penisola ha portato i bass a cibarsi sempre più di frequente di questo crostaceo,quindi in certi posti dove saremo sicuri della presenza del gambero, sarà un’ottima idea innescare come trailer un gamberetto di gomma al posto delle solite chunk (imitazione di cotenna in silicone ).
Il recupero così come l’innesco dovrà essere il più fedele al movimento naturale di un gamberetto d’acqua dolce,quindi recupero a scatti con frequenti pause oppure costante sul fondo. Ottimo quando si flippa abbinare trailer con chele vibranti che scatenano l'aggressività del pesce come il paca craw della Net Bait.

E’ consigliabile cercare un abbinamento di colori tra il gonnellino del jig e il trailer, per dare più volume all’esca e rendendola più allettante al centrarchide.
Un esempio? Jig black blue, trailer blue, jig black/chartreuse trailer chartreuse, Jig green pumpkin trailer green pumpkin/ orange e così via, ma nessuno vi vieta di staccare il colroe e di fare tutte le prove del caso.

Un piccolo segreto : in certi casi capita che il bass colpisca il jig con il muso senza ingoiarlo, questo succede poiché il gambero cerca di difendersi con le poderose chele. In questo caso il bass lo attacca con colpi continui e decisi per stordirlo e poi inghiottirlo in un sol boccone, quindi nervi saldi e se sentiamo qualche tocca non ferriamo, ma attendiamo che filo si sposti lateralmente. Se nonostante questo accorgimento non riusciamo ad catturare il pesce, usiamo lo scent, questo prodotto è molto snobbato ma è molto utile, ne sisteono di diversi tipo, quelli all’aglio sono i più popolari e possono anche colorare l’esca, questo ci darà il tempo di ferrare in tutta tranquillità poiché il bass terrà per più tempo l’esca in bocca senza sputarla.



Un ultimo consiglio…guardate sempre il filo sarà i vostri occhi sott’acqua.

Get your fish on

Luca Quintavalla


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